Cannabis e codice della strada: un binomio diventato incubo nel 2025, tra leggi discutibili, repressione fuori misura e test che ignorano la realtà clinica.
Se usi cannabis – terapeutica, light o per il tuo benessere – sappi che guidare potrebbe costarti molto più di una multa. Ma cosa dice davvero la legge? E i rischi sono reali o solo criminalizzati? Te lo spieghiamo noi, senza moralismi e con qualche risata (amara).
Introduzione: cannabis al volante, psicosi di Stato
Nel nuovo millennio, mentre le auto si guidano da sole e le smart city fanno tutto fuorché migliorarti la vita, l’Italia continua a trattare chi fuma cannabis come un pirata della strada.
Lo stereotipo è sempre lo stesso: se hai fumato, sei “fatto”. Ma nel 2025, le regole non parlano di alterazione. Parlano solo di una cosa: presenza di metaboliti del THC nel sangue o nelle urine. Anche se hai fumato giorni prima. Anche se sei perfettamente lucido. Anche se stai tornando dalla palestra.
Normativa vigente (giugno 2025): che succede se ti fermano
Con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza 2025, le pene si sono fatte più dure. La nuova formulazione dell’articolo 187 del Codice della Strada prevede che:
- Chi guida con tracce di THC nel sangue (anche minime) rischia fino a 1 anno di carcere
- La patente può essere sospesa fino a 3 anni
- La multa può arrivare a 6.000 €
- È previsto il fermo o la confisca del veicolo
La cosa folle? Non serve essere alterati. Basta risultare positivi a un metabolita, anche una settimana dopo l’uso. E non importa se si trattava di cannabis light o di CBD full spectrum.
Eccezione: Secondo la circolare del Ministero della Salute e dell’Interno dell’11 aprile 2025, i pazienti in terapia certificata con cannabis medica non sono soggetti alle sanzioni di cui sopra, purché muniti di regolare prescrizione medica.
Il problema tecnico: i test non rilevano l’effetto
In Italia si continua a usare il prelievo ematico o l’analisi delle urine per rilevare la presenza di cannabinoidi. Ma questi test non misurano se sei alterato: indicano solo che hai usato cannabis nei giorni precedenti.
Risultato? Viene sanzionato anche chi:
- Ha fumato 5 giorni prima
- Ha assunto CBD con tracce legali di THC
- Ha inalato vapori di canapa light
- Ha mangiato dolci con cannabis terapeutica
Al contrario, l’alcol ha soglie precise. Perché? Perché chi guida con 0,3 g/L è ritenuto sobrio. Per la cannabis invece non esiste soglia: o sei negativo, o sei un criminale.
Chi coltiva rischia di più?
Sì, se non sei attento. Anche coltivare canapa legale può portare a positività nei test per esposizione passiva (inalazione, contatto, ecc.). Se lavori con le infiorescenze, proteggiti:
- Usa guanti e mascherina
- Evita di guidare subito dopo la lavorazione
- Conserva documenti e tracciabilità della coltivazione
Chiunque lavori con la cannabis light è potenzialmente a rischio legale, nonostante l’assurdità della cosa.
Test antidroga e cannabis: cosa sapere prima di mettersi al volante
Ti fermi a un posto di blocco. L’agente ti guarda, nota che hai i capelli spettinati (forse solo per il vento), e ti chiede: “Ha assunto sostanze?” Tu, onesto come una tisana, rispondi: “Ho fumato cannabis 3 giorni fa, ma oggi sono lucidissimo”. Bravo. Ora ti fanno il test.
In Italia, i test antidroga per i conducenti seguono ancora una logica paradossale: non si valuta se sei alterato, ma se sei contaminato. Ecco come funziona:
- Primo livello: test salivare su strada – spesso impreciso ma usato per la “selezione”
- Secondo livello: prelievo di sangue o urine presso una struttura sanitaria
- Rilevamento: si cercano metaboliti del THC, non l’effetto psicotropo
Risultato? Se hai assunto cannabis anche 5-7 giorni prima (a volte anche di più per uso regolare), puoi risultare positivo. Non importa se stai guidando meglio di un istruttore della scuola guida.
E la controprova?
Hai diritto a una controanalisi, ma devi richiederla entro 10 giorni dalla notifica. E devi pagarla tu. Inoltre, se non ti viene comunicato il risultato immediatamente, puoi trovarti sospeso senza sapere nemmeno il motivo.
Per tutelarti:
- Evita di guidare nelle 48 ore successive all’assunzione, anche se ti senti in perfetta forma
- Richiedi sempre la documentazione del test e annota ogni irregolarità
- Non firmare dichiarazioni “confessorie” senza un avvocato
- Chiedi copia del verbale e accertati che venga seguita la procedura
La repressione passa anche da qui: trasformare un test in una condanna, una canna del sabato in un reato del giovedì. Essere informati è già una forma di resistenza.
Consigli pratici per non finire nei guai
- Non guidare nelle 6–8 ore successive all’assunzione di cannabis
- Evita CBD full spectrum se guidi frequentemente
- Richiedi certificazione medica se sei in terapia
- Non firmare nulla in caso di fermo senza prima consultare un legale
- Se positivo, chiedi la controanalisi a tue spese (entro 10 giorni!)
Nel dubbio, sii trasparente ma protetto. Non devi dimostrare che sei innocente. Ma sappi che in Italia la legge ti considera colpevole fino a prova contraria.
Conclusione: la vera sicurezza nasce dalla conoscenza
Nessuno promuove la guida alterata. Ma nemmeno possiamo accettare che chi usa cannabis terapeutica, light o legale venga trattato alla stregua di un tossico da film anni ‘90.
Servono test che valutino la reale capacità psicofisica, soglie oggettive, protezione per i pazienti e soprattutto una riforma culturale.
Fino ad allora, serve attenzione. Ma anche informazione. Perché se non sai come difenderti, non sei libero. E la canapa, da sempre, parla proprio di libertà.