Il referendum sulla cannabis è salvo: il Governo ha deciso di intervenire per prorogare la scadenza fino al 30 ottobre. Inizialmente il termine ultimo era fissato al 30 settembre, ma grazie a un decreto legge, si è riusciti a concedere un mese in più per permettere ai promotori di raccogliere e presentare tutta la documentazione necessaria per la verifica delle firme.
Il referendum sulla cannabis è salvo, proroga fino al 30 ottobre
La raccolta firme per il referendum sulla cannabis ha raggiunto l’incredibile soglia delle 500 mila adesioni, il minimo necessario per procedere con il voto popolare. Tuttavia, la burocrazia e i tempi stretti avevano messo a rischio l’effettiva presentazione delle firme, dato che molti comuni non avevano ancora consegnato i certificati elettorali richiesti. Per questo, l’intervento del Governo era fondamentale per garantire che il processo potesse proseguire senza ostacoli.
Il deputato Riccardo Magi, promotore del referendum e membro del Movimento 5 Stelle, ha espresso soddisfazione per la decisione: “Il referendum sulla cannabis ha raggiunto le 500 mila firme necessarie. I certificati elettorali stanno arrivando, ma troppi tardano e rischiavamo di perdere tutto. Grazie al decreto, possiamo andare avanti. Questo è un grande segnale di rispetto verso la volontà popolare”.
Presidio davanti a Montecitorio
Nonostante la proroga concessa, la tensione non è mancata nelle ultime ore. Promotori e sostenitori del referendum si sono radunati davanti a Montecitorio, chiedendo di non essere penalizzati dai ritardi burocratici. Tra loro, anche Marco Cappato, storico esponente dell’Associazione Luca Coscioni, che ha dichiarato: “Grazie al Governo e a tutti coloro che hanno evitato che questo referendum venisse discriminato. Finalmente possiamo andare avanti verso il voto, ma è una vergogna che una legge referendaria rischi di naufragare per colpa della burocrazia”.
Uno sguardo al futuro
Ora, con un mese in più di tempo, i promotori sperano di completare tutte le procedure necessarie per garantire che il referendum si tenga regolarmente. Se tutto andrà per il meglio, il voto potrebbe avvenire già nella primavera del 2022, un evento storico che segnerebbe una svolta decisiva nella politica italiana sulla cannabis.