Mentre in Italia il CBD viene trattato come uno stupefacente e il diritto alla cura viene messo in discussione, Slovenia e Albania approvano leggi moderne sulla cannabis terapeutica.
Due Paesi molto diversi, ma accomunati da una cosa: la volontà politica di riconoscere il valore medico della cannabis. E noi? Ancora a parlare di “droga leggera” con paura e ignoranza.
📍 Slovenia: approvata la legge sulla cannabis terapeutica
Il Parlamento sloveno ha appena legalizzato l’uso terapeutico della cannabis. Secondo l’Aduc, la nuova legge permette:
- Prescrizione da parte dei medici
- Coltivazione e produzione regolamentata
- Distribuzione attraverso il sistema sanitario
Un passo deciso verso una medicina più accessibile e meno stigmatizzata.
📍 Albania: legalizzazione per produzione ed export
Già nel 2023, l’Albania ha approvato una legge per legalizzare la produzione e l’esportazione di cannabis terapeutica e industriale. La normativa è entrata in vigore nel 2024 e prevede un controllo stretto dello Stato tramite un’agenzia nazionale.
✔️ Licenze regolamentate
✔️ Partecipazione di investitori esteri
✔️ Benefici per l’economia agricola locale
Un Paese che fino a pochi anni fa veniva considerato “arretrato” sul tema, oggi ci sorpassa a sinistra e ci ricorda che la legalizzazione può essere una risorsa, non un problema.
🇮🇹 Italia: repressione a base di ricette e decreti
In Italia, invece, il panorama è desolante:
- Con il Decreto Sicurezza, infiorescenze, foglie e resina di cannabis light sono diventate illegali
- Il TAR del Lazio ha stabilito che l’olio orale al CBD è uno stupefacente
- Serve una ricetta medica non ripetibile anche per un prodotto privo di effetti psicoattivi
👥 I pazienti italiani? Dimenticati
Chi fa uso di cannabis terapeutica in Italia si trova ogni giorno a combattere contro:
- Liste d’attesa interminabili per le prescrizioni
- Farmacie galeniche che non hanno prodotto
- Costi altissimi per chi non ha esenzioni
- Paura di essere giudicati o criminalizzati
La legge dice che “è prevista”, ma la realtà è che l’accesso alla cannabis terapeutica è un privilegio, non un diritto.
📌 Lo sapevi che…
- Il CBD è libero nella maggior parte dell’Europa, ma in Italia serve ricetta per l’olio
- Lo Stato italiano importa cannabis terapeutica… mentre ne ostacola la produzione interna
- La cannabis è considerata medicina solo sulla carta. Nella pratica, è ancora “il fumo” da combattere
🌍 Mappa europea: chi si muove, chi resta indietro
- 🇩🇪 Germania: legalizzazione anche a uso ricreativo
- 🇸🇮 Slovenia: approvata legge sulla cannabis terapeutica
- 🇦🇱 Albania: legalizzazione produzione ed esportazione terapeutica
- 🇮🇹 Italia: repressione del CBD, equiparazione della cannabis light agli stupefacenti
Risultato? I pazienti italiani pagano doppio: in salute e in dignità.
🎯 Conclusione: il diritto alla cura non ha confini, ma confini ce lo impediscono
La cannabis terapeutica è una realtà scientifica, non un’opinione. Il futuro è già cominciato, ma l’Italia si ostina a restare nel passato.
Serve informazione, serve mobilitazione. Ma soprattutto, serve una nuova visione politica: che metta al centro le persone e non l’ideologia proibizionista.
📢 Aiutaci a fare luce dove vogliono solo creare paura.
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