Cosa succede quando la repressione diventa spettacolo?
Succede che finisci per avvelenare proprio quelli che dovresti proteggere.
È quello che è accaduto a Lice, in Turchia, dove le autorità hanno pensato bene di bruciare tonnellate di marijuana all’aperto. Una scelta apparentemente “risolutiva”, ma nella pratica semplicemente folle. Il risultato? Oltre 25.000 persone intossicate dal fumo sprigionato. Una nube tossica di proibizionismo, ignoranza e arroganza.
Bruciare erba per difendere la legge?
Che la cannabis bruci, è noto.
Che bruciarla senza alcuna precauzione sanitaria in un’area aperta e popolata possa causare una catastrofe di salute pubblica, dovrebbe essere altrettanto ovvio.
Invece no. In nome della lotta alla droga, le autorità hanno creato un gigantesco fumogeno istituzionale che ha causato malori diffusi, irritazioni, congestioni e un effetto sballante collettivo su cittadini completamente ignari.
Quando la legge si ritorce contro chi la applica
Non è la prima volta che accade, e probabilmente non sarà l’ultima. Nel nome dell’ordine pubblico, il proibizionismo continua a produrre situazioni assurde, grottesche e pericolose.
Ma stavolta si è superato: non solo un boomerang politico, ma anche una lezione chimica non richiesta. La cannabis legale, il CBD, la canapa industriale: tutte vittime dello stesso dogma cieco.
Intanto in Italia si vietano infiorescenze non psicoattive, mentre altrove si finisce intossicati… perché qualcuno ha deciso che il modo migliore per distruggere una pianta è respirarla.
La vera emergenza? L’analfabetismo scientifico
Quello che fa male non è la canapa, ma il modo in cui viene trattata. Fa male l’ignoranza istituzionale, fa male l’ossessione per la distruzione, fa male l’incompetenza che si traveste da giustizia.
Non è un caso isolato. È l’ennesimo esempio di quanto il proibizionismo faccia danni.
Conclusione
A Lice, 25.000 persone hanno capito sulla propria pelle che la cannabis non è il problema. Il problema è chi prende decisioni senza informarsi. Chi reprime per partito preso. Chi fa fumo… e poi ci rimane sotto.
Quando la repressione diventa show, il fumo sale… e ti ritorna addosso. Letteralmente.
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