Referendum sulla legalizzazione della cannabis: La Corte di Cassazione ha validato le oltre 600 mila firme raccolte

Referendum sulla legalizzazione della cannabis: La Corte di Cassazione ha validato le oltre 600 mila firme raccolte

Nel pomeriggio di ieri, la Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum sulla cannabis, convalidando le oltre 600 mila firme raccolte dal comitato promotore “Referendum Cannabis Legale”. Questo importante risultato segna un passo decisivo verso la consultazione popolare, con la Corte che ha riconosciuto la validità delle firme e ora lascia la parola alla Corte Costituzionale per esprimersi sull’ammissibilità del quesito.

Un passo decisivo verso la legalizzazione della cannabis

Il referendum sulla cannabis nasce con l’intento di depenalizzare la coltivazione e l’uso personale di cannabis, un tema di grande rilevanza in Italia, promosso da associazioni di spicco come l’Associazione Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, e altre realtà politiche come +Europa, Radicali italiani, Sinistra Italiana e Possibile.

La proposta mira a legalizzare l’autocoltivazione della cannabis per uso personale e la depenalizzazione dell’uso terapeutico, offrendo a milioni di italiani la possibilità di coltivare cannabis legalmente per scopi personali e medici. Questo referendum rappresenta una svolta storica, non solo per i diritti individuali, ma anche per contrastare il mercato illegale che ruota intorno alla cannabis.

Verso la consultazione popolare

Ora che la Cassazione ha validato le firme, la palla passa alla Corte Costituzionale, che dovrà decidere sull’ammissibilità del quesito referendario. Se approvato, il voto potrebbe svolgersi già nella primavera del 2022, dando finalmente ai cittadini italiani la possibilità di esprimersi direttamente su un tema cruciale per la società e la politica del Paese.

Si tratta di un momento storico per il movimento pro-cannabis in Italia, con la prospettiva concreta di una regolamentazione legale dell’uso della cannabis. Resta solo da attendere il pronunciamento finale della Consulta, che potrebbe sancire definitivamente il via libera alla votazione popolare.

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